Associazione Amici di Stefano Ciceri
Pavia 1958 – Mozambico 2000 Medaglia d’oro al merito civile “Veduto il Decreto del Presidente della Repubblica 22 Marzo 2001, con cui fu conferita alla memoria del Signor Stefano Ciceri la medaglia d’oro al merito civile con la seguente motivazione:“Esperto del settore tecnico logistico dei programmi sanitari, fin da giovanissimo si impegnava in missione umanitarie nelle più depresse aree del modo, entrando poi a far parte della Cooperazione Italiana in Africa. Esempio di onestà, abnegazione, dedizione e grande sensibilità nei confronti del prossimo, sacrificava la vita ai più nobili ideali di umana solidarietà e non comune altruismo” 6 Maggio 2000 Maputo (Mozambico)Rilascia il presente brevetto a documento dell’ottenuta onorifica ricompensa, la quale sarà annunziata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.” Roma 26 Marzo 2001 - Ministero degli Interni
Stefano nasce a Pavia il 6 dicembre 1958 ed inizia molto presto la sua attività a favore del sud del mondo. Ancora studente, nel 1977, i missionari Stimatini presenti nella sua parrocchia gli regalano un viaggio nella loro missione in Costa d’AvorioQuesta esperienza lo segna profondamente.L’anno seguente riparte per la Costa d’Avorio dove rimane per otto mesi come missionario laico.Terminati gli studi presso l’ITIS Cardano di Pavia parte per Hombolo, in Tanzania, dove resta per due anni.Grazie alle sue capacità ed all’eccellente lavoro svolto viene chiamato per un incarico in Somalia.Inizia così la sua esperienza con la Cooperazione Italiana in qualità di esperto nel settore tecnico logistico nell’ambito dei programmi di cooperazione sanitaria, apportando la sua conoscenza per studio, l’allestimento e la ricerca ai fini sanitari, seguendo diversi programmi in Bolivia, Mali, Angola, Iran, Kenya, Tunisai, Palestina, Etiopia, Zaire, Burkina-Faso, Ciad, Thailandia, Guinea, Filippine, Ex-Jugoslavia, Egitto.
Nel 1997 infine viene inviato in Mozambico, sempre nell’ambito di programmi di Cooperazione Italiana. Come esperto della Cooperazione ha spaziato dalla periferia del Mozambico alla capitale Maputo, dall’insegnamento teorico a quello diretto sul lavoro, dagli interventi sulla politica della manutenzione alla riparazione concreta con tecniche e materiali appropriati di apparecchiature elettromedicali ed impianti vari, fino agli inteventi di soccorso umanitario nel periodo dell’emergenza.
Nel marzo 2000, a breve distanza dalla scadenza del mandato ufficiale di Stefano in Mozambico, a causa dell’emergenza alluvione, il Ministero degli Affari Esteri richiede la sua presenza in una delle zone più colpite dal tifone. Stefano presta dunque la sua opera tra due comunità situate una di fronte all’altra sulle sponde di un fiume, a Nova Mambone.
In questa attività, che prevede la ricostruzione delle strutture sociali (scuole, centri sanitari), nonché un appoggio diretto alle popolazioni per la ricostruzione di alloggi di emergenza, affrontando quasi giornalmente due o tre ore di cammino a piedi.Il 4 Maggio 2000 il Ministero della Sanità del Mozambico richiede la sua presenza a Maputo quale responsabile del servizio informativo della manutenzione, per partecipare ad un seminario sulla manutenzione delle unità sanitarie.Stefano ritarda la sua partenza fino all’ultimo momento, per aspettare l’arrivo di materiale a bordo di barconi, per poterlo scaricare ed immagazzinare, prima della sua partenza da Nova Mambone. Tale operazione si protrae dalle prime luci dell’alba fino alla tarda sera del 6 maggio.Nessuno aveva obbligato Stefano Ciceri ad attendere l’arrivo dei barconi, avendo ricevuto l’indicazione di recarsi a Maputo, con un viaggio che avrebbe potuto essere tranquillo, essendo previste delle tappe e soprattutto con la luce del giorno.La consapevolezza però delle difficoltà di approvvigionamento nella zona alluvionata, dell’importanza del carico, della facilità con cui il materiale si “perde”, dei problemi di trasporto dei barconi al magazzino, fanno decidere a Stefano di rimanere per poter completare questo lavoro.La vita di Stefano si conclude all’improvviso il 6 Maggio 2000, quando su una strada nazionale mozambicana, in direzione di Maputo, l’autovettura su cui viaggia, intorno alle 20.30, urta un trattore fermo sul ciglio della strada, senza luci di segnalazione.Il giorno 5 maggio 2001, alla vigilia del primo anniversario della sua morte, in presenza della moglie Enrica, dei genitori Armando e Rosa e della sorella Maria Teresa, dei famigliari tutti, di tutte le maggiori autorità delle città di Pavia, dell’ambasciatore del Mozambico e dei numerosissimi amici che lo hanno stimato ed amato, il Prefetto di Pavia conferisce a Stefano Ciceri la medaglia d’oro al merito civile.
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